Il mercoledì delle ceneri segna l’inizio della Quaresima, periodo liturgico a carattere forte che prepara alla Pasqua, e sul calendario cade sempre nel mercoledì che precede la prima domenica di Quaresima. In questo giorno, i cristiani sono chiamati alla penitenza e al digiuno. Il mercoledì delle ceneri è immediatamente successivo al “martedì grasso”, noto ormai soprattutto per il suo significato non cristiano legato alle feste in maschera. E invece proprio all’antico impegno di astensione nei confronti della carne nel mercoledì delle ceneri che il Carnevale – così come lo conosciamo noi oggi – ha ereditato il suo nome, perdendo il suo iniziale significato: il termine “carnevale” deriva infatti dal latino “carnem levare”, ossia “eliminare la carne”.

Perché il giorno delle ceneri si chiama così?

La parola ceneri deriva invece dalle ceneri benedette che il celebrante, durante la liturgia del primo giorno di Quaresima, sparge sulla fronte o sulla testa dei fedeli, allo scopo di ricordare loro la caducità della vita e allo stesso tempo spronandoli ad impegnarsi nella penitenza. Tradizionalmente il segno della cenere veniva accompagnato dalla frase che Dio dice ad Abramo «Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai» (Genesi 3,19), recentemente modificato in «Convertitevi e credete al Vangelo», usata invece da Gesù all’inizio della sua predicazione. Il cristiano accoglie la cenere come gesto di fede e di umile sottomissione alla parola di Dio.

Storicamente il giorno di mercoledì delle ceneri segnava l’inizio della penitenza pubblica, e di una più intensa istruzione dei catecumeni, il cui percorso di apprendimento culminava con il battesimo che avrebbero ricevuto durante la veglia pasquale.